Costi abbonamenti e biglietti
Giorni e orari di vendita degli abbonamenti:
Sarà possibile acquistare l’abbonamento con posto fisso per la rassegna “La verità nella finzione” di 12 film al costo complessivo di 51 euro.
Solo per gli attuali abbonati alla rassegna 2022 la prevendita sarà disponibile presso la cassa del Cinema Nuovo Aquilone (Lecco, via Parini 16) Martedì 20/12 dalle 20 alle 21
L’abbonamento è in vendita esclusivamente presso la cassa del Cinema Nuovo Aquilone (Lecco, via Parini 16) a partire da martedì 20 dicembre nei seguenti giorni e orari:
Martedì 20 dicembre, giovedì 22 dicembre e venerdì 23 dicembre dalle 21.15 alle 22
Da sabato 14 Gennaio fino al 2 Febbraio nei seguenti orari: giovedì, venerdì sabato e domenica dalle 21.15 alle 22
Sabato 14 Gennaio dalle 15 alle 17.30.
Al termine della campagna abbonamenti i posti ancora disponibili potranno essere acquistati direttamente in cassa prima della proiezione.
Il prezzo del singolo biglietto è di 5 euro (online con una maggiorazione di 1 euro).
Il programma dei titoli
del cineforum può subire delle variazioni per causa di forza maggiore indipendenti dal Nuovo Aquilone.
Ogni proiezione è introdotta dal critico cinematografico della Rivista del Cinematografo e di Famiglia Cristiana Gianluca Pisacane e da mons. Davide Milani che guideranno anche il dibattito con il pubblico al termine del film.
Prima della proiezione è attivo all’ingresso della sala il servizio bar.
La verità dentro la finzione
“La vita, con le sue assurdità, ha il privilegio di poter fare a meno della verosimiglianza. Le assurdità della vita non hanno bisogno di parer verosimili, perché sono vere. All’opposto di quelle dell’arte che, per parer vere, hanno bisogno d’essere verosimili. Ma diventando verosimili non sono più assurdità”.
L’esistenza umana e il racconto che l’arte – anche cinematografica – ne fa, pongono domande sulla corrispondenza alla realtà dei fatti che accadono. Luigi Pirandello ci ha insegnato come sia pretesa inutile contrapporre i due termini della questione.
Sulla possibilità di conoscere la verità si interrogano le 12 opere del secondo ciclo di cineforum di questa stagione. In “Astolfo” il protagonista è un professore in pensione, sfrattato dalla sua casa di Roma e costretto a ritornare alla vita di paese, dove non mancheranno le sorprese e l’occasione per scoprire la verità su di se. La vita di “Elvis” è stata reale ma è diventata presto un mito: successo e sogno americano sono l’essenza della storia diretta da Baz Luhrmann.
Come viene raccontato lo stato di salute del pianeta? Con eccessivo allarmismo o nascondendo i dati? In “Siccità” Paolo Virzì immagina Roma in preda a una gravissima emergenza idrica. Ne “Il patto del silenzio” la regista Laura Wandel, svela il dramma del bullismo sui banchi di scuola. In “Fairytale” il maestro russo Aleksandr Sokurov con un’operazione di finzione riunisce Hitler, Mussolini, Stalin, Churchill e Napoleone in un limbo, in attesa del giudizio di Dio sulle loro vite e azioni, reali. “Brado”, di Kim Rossi Stuart, mette al centro il percorso di padre e figlio che cercano di recuperare l’autenticità del loro legame. Ha invece sfumature thriller “La notte del 12” di Dominik Moll. È l’indagine su un femminicidio, un’ossessione per il capo della polizia, ad un passo dal killer ma sempre lontano dalla soluzione: il vero “caso” da risolvere è però la sua esistenza. Dove manca la libertà non c’è verità: ecco il dramma di un popolo oppresso dal regime e dal terrore in “Il male non esiste” di Mohammad Rasoulof. In “Profeti” di Alessio Cremonini si apre una finestra su un dramma dimenticato, grazie al racconto di due donne su fronti contrapposti (carceriera e prigioniera) nella Siria dell’Isis. È un miracolo o no quello che vede protagonista la novizia di “Miracle – Storia di destini incrociati” di Bogdan Apetri?
Una donna è accusata di infanticidio in “Saint Omer” di Alice Diop: per una giovane scrittrice può essere lo spunto per scrivere ma le certezze vacillano. Dove sta la verità, nei fatti o nel racconto? “Le vele scarlatte” di Pietro Marcello sono invece la profezia di una vita migliore per una ragazza malvista dagli abitanti del villaggio per la sua indole sognatrice: perché la realtà spesso è costruita anche dal desiderio, a volte più reale di quanto accade.